Chi
mi conosce sa bene che adoro la Cina e tutto ciò che
ha a che fare con la Cina, amore culminato nel 1999 in 2 mesi
a Taiwan e nel 1998 in 2 mesi in Cina
con questo articolo
vorrei descrivere le impressioni che uno straniero può
avere quando entra a contatto con il mondo cinese in 2 realtà
che sono tanto simili eppure tanto diverse.
PRIMO
IMPATTO CINA: i primi giorni sembra di vivere su un altro
pianeta e la sensazione non sparisce mai del tutto. I cinesi
sono tanti e dappertutto, ma non basta; a Pechino te la puoi
ancora cavare, ma altrove non ti staccano gli occhi di dosso
semplicemente perché non sei "giallo"! E
dopo un paio di settimane la cosa comincia a dare sui nervi.
Ma non finisce qui: ti fermano per la strada con dei miseri
"May I help you?" e tu pensi: ma che carino, vuole
aiutarmi
NO, vuole solo fare pratica di inglese e tutti
gli stranieri - si sa - sono americani, per cui
E ancora,
i cinesi sputano sempre e ovunque: per strada (poco male,
se sei abbastanza veloce da schivarli), dai finestrini di
taxi e autobus (un po' più pericoloso per l'incauto
pedone) e nei ristoranti (basta non girarsi a guardare). E
infine I CESSI! Sì, perché non si possono chiamare
in altro modo, sono proprio dei cessi. Negli alberghi ancora
ancora ci si salva, sembra quasi di essere a casa, ma appena
ci si avventura al di fuori dei "luoghi per stranieri"
(straniero si dice waiguoren, vi conviene impararlo, almeno
sapete se parlano di voi, ma in genere usano termini meno
neutri e meno carini
a meno naturalmente che sospettino
che voi capiate!) la cosiddetta "stanza per lavare le
mani" (traduzione letterale) diventa un vero cesso, in
genere un solo buco con accanto un cestino: è per la
carta igienica, altrimenti rischiereste di far intasare le
tubature di un'intera città. Se siete fortunati c'è
addirittura l'acqua corrente, a volte c'è lo sciacquone
che non funzione, nel peggiore dei casi c'è solo il
buco o una fila di buchi uno accanto all'altro, e io pensavo
che i cinesi fossero timidi!
TAIWAN
in confronto sembra un paese del tutto civilizzato (detto
senza cattiveria), i cinesi continuano ad essere tanti e ovunque,
ma per lo meno non ti fissano perché sanno bene com'è
fatto un waiguoren. Sputano molto meno, anzi, oserei dire
che il fenomeno è quasi assente (almeno nelle città
come Taipei), non fanno di tutto per parlare inglese perché
già lo devono fare per lavoro e si riescono a trovare
delle toilette decenti quasi ovunque (non peggio di quelle
che spesso troviamo in Italia, per lo meno), anche se a volte
anche qui bisogna evitare di gettare la carta igienica nello
scarico, ma in genere è scritto (se siete fortunati
è scritto addirittura in inglese!).
A prima vista sembra un paradiso, l'illusione è aiutata
dal fatto che ovunque (autobus compresi) d'estate c'è
l'aria condizionata, mentre in Cina al massimo si trovano
dei ventilatori e vi assicuro che il tasso di umidità
del luogo è a dir poco insopportabile. Ed è
un paradiso, ma sembra di vivere in occidente, al che si vedono
ondate di turisti alla ricerca della vera Cina, che però
per molte persone è solo un ricordo. Sì, il
cibo è come quello VERO cinese (e non parlo di ristoranti
cinesi in Italia), ma ci sono anche tutti i ristoranti possibili
e immaginabili (italiani, tedeschi, tailandesi, coreani, giapponesi,
messicani
). Se però volete assaporare la vera
Cina vi consiglio i Night Market (che definirei piuttosto
mercati serali che notturni, dato che aprono alle 6 e chiudono
a mezzanotte al massimo), bancarelle assiepate l'una sull'altra
con cibo squisito a prezzi stracciati. O se siete in vena
di un tour culturale, il National Palace Museum, che contiene
la più grande raccolta di opere d'arte cinesi al mondo.
E poi sono talmente tante le cose che rendono uguali taiwanesi
e cinesi continentali (come li chiamano qui), cose che sfuggono
all'occhio del turista, ma che sono ben note invece a chi
fa affari in Asia. I cinesi non vanno mai dritti al punto,
non pretendete di avere un'offerta sicura e definitiva il
primo giorno di una trattativa, gli argomenti vengono sempre
presi molto alla larga (a meno che chi avete di fronte sappia
come trattare con gli stranieri, ma questo potrebbe succedere
solo a Taiwan, mai in Cina!). Se poi volete fare affari con
un cinese, preparatevi a innumerevoli brindisi e non rifiutate,
potrebbero offendersi e mandare all'aria l'affare.
Certo, si corre il rischio di incomprensioni anche quando
entrambe le parti sanno troppo della cultura dell'altro. Allora
lo straniero che SA dirà di no all'offerta di un bicchiere
di Coca Cola anche se sta morendo di sete, perché bisogna
sempre rifiutare le prime offerte per non sembrare scortesi
o ingordi
ma il cinese purtroppo sa che quando uno straniero
dice no, è davvero no e non insiste - cosa che invece
noi ci aspetteremmo. Al che noi ci teniamo la sete e malediciamo
tutte le guide tascabili lette per conoscere usi e costumi
di un paese così lontano!
Tutto
sommato però la Cina ci piace, nel senso che per molti
di noi è un ottimo diversivo: trascorrere delle vacanze
alternative in un posto così diverso e lontano sa di
esotico e tutto ciò che è esotico in fondo ci
attrae. Pochi però - a parte la sottoscritta e pochi
altri pazzi - sarebbero così fuori di testa da pensare
di vivere in Asia a lungo. Ma "per sempre" sarebbe
troppo, pochissimi infatti arrivano mai ad accettare di essere
sempre considerati degli stranieri; non penso che io ci riuscirei
mai, anche se so bene che qui non ci sarebbe via di scampo:
un europeo non potrà mai sembrare cinese, per quanto
bene impari la lingua
E il bello è che il fascino dell'oriente rimane, è
come una malia gettata
chissà, magari da un prete
taoista!
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