(lettera
pubblicata su Italians
in data 24 dicembre 2007)
Caro
Beppe,
in
previsione delle Olimpiadi di Pechino il governo cinese aveva
promesso maggiore libertà e meno censura, oltre a maggiore
educazione e pulizia in tutti gli esercizi pubblici. È
vero che nei supermercati ci sono stati evidenti tentativi
di migliorare il rapporto con il pubblico, tanto da poter
parlare quasi di un indottrinamento: i commessi soffrono ora
di una sindrome "pavloviana", appena vedono un cliente
- qualunque cosa stiano facendo e chiunque sia il cliente
- lo salutano, con grande stupore da parte nostra, perché
ci sentiamo accerchiati da cori di "ni hao".
Purtroppo, però, non sono stati fatti altrettanti passi
in avanti nel campo della censura. Sono stata lontana da Pechino
sei mesi e la situazione è peggiorata. Oltre alla classica
Wikipedia, censurata dall'ottobre del 2005, e vari siti internazionali
di news, ora sono censurati svariati siti di blog, tra cui
Splinder e Blogspot. Ma la più grande sorpresa l'ho
avuta stamattina: "Impossibile visualizzare la pagina"
quando ho cercato di aprire la homepage del Corriere. All'inizio
pensavo fosse un problema dei server del Corriere, capita.
Dopo qualche ora ci ho riprovato, niente da fare.
Ora, ci sono modi per aggirare la censura e li uso, anche
se la trovo comunque una scocciatura, ma la domanda - retorica
- sorge spontanea: non avrà un certo peso il fatto
che il Corriere oggi si apra con la notizia della visita del
Dalai Lama in Italia? Anche se a quest'ora (6.00 di mattina
del 18 dicembre, ora italiana) non è ancora accessibile
la traduzione in cinese della notizia in questione? E ancora:
perché La Repubblica è accessibile?
Ho il sospetto che un paio di settimane prima delle Olimpiadi
verranno tolti tutti i blocchi alla navigazione in internet,
giusto per mostrare al mondo quanto si sa essere liberali
qui, per poi ripristinare tutto al termine dei giochi. Beh,
ho letto che sarai qui in quel periodo, per cui toccherai
con mano la situazione!
A presto, dunque
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