Quello
che cercherò di fare in questo articolo non è
di spiegare l'essenza del Taoismo, non sarebbe possibile farlo
senza troppe complicate digressioni filosofico-culturali e per
di più io non sarei in grado di portare a termine un
compito così ambizioso. Inoltre se secoli di cultura
orientale non hanno dato una spiegazione chiara e priva di dubbi,
come potrei pretendere di farlo io? Quello che mi propongo invece
è di richiamare la vostra attenzione su una parte della
cultura orientale - cinese in particolare - che non è
molto conosciuta. Quando si parla di religione cinese si pensa
a tutte le religioni accolte di volta in volta dalla popolazione
di questo immenso paese: buddismo, islam, giudaismo, cristianesimo
e anche induismo. Tutti abbiamo una vaga idea di cosa si tratti,
ma pochi prestano attenzione alla vera religione dei cinesi,
che ha preceduto tutte queste e le ha modificate, per poterle
meglio accogliere all'interno di quel complesso mondo culturale
che è la Cina. È infatti questo pensiero che ha
permesso di trasformare il buddismo indiano in un sistema molto
diverso: il Ch'an, che altro non è se non lo Zen giapponese,
di cui tutti abbiamo sentito parlare, senza conoscerne la vera
origine.
Il mio tema dunque: non è facile dare in poche righe
una definizione di cosa sia esattamente il Taoismo... Potremmo
dire che si tratta di una speciale cooperazione dell'uomo con
il corso della natura. Mi rendo conto che non si tratta di una
definizione particolarmente chiara o specifica, ma il problema
è proprio questo, il Tao non si può specificare,
come tutti gli appassionati di questa filosofia / religione
sanno: "Il Tao che può essere nominato non è
il Tao eterno. Il nome che può essere nominato non è
il nome eterno. Si può sperimentare il Tao senza parole
e lo si può conoscere senza che abbia un nome" (sono
queste le prime parole del Taoteching ).
Cos'è dunque il Tao? Mi sembra evidente - data la premessa
appena fatta - che non troverete qui la risposta in grado di
eliminare tutti i vostri dubbi, i risultati possono essere due:
potreste annoiarvi perché amate la precisione e la chiarezza,
oppure potreste fare ciò che ho fatto io: appassionarvi
all'argomento proprio perché è misterioso. Il
Tao è l'insegnamento senza parole... e questo richiama
certo quello che tutti noi sappiamo della cultura cinese: proverbi
e aforismi che vogliono dire tutto e non vogliono dire nulla,
perché "il vero non si esprime né con le
parole né col silenzio. La discussione più elevata
li ignora entrambi. Il discorso del saggio è come il
mormorio di un ruscello".
Il Tao è la radice di tutte le cose, ed è per
questo che non può essere espresso a parole, esso infatti
esiste prima dell'essere, è ciò mediante il quale
le cose vengono create. A differenza delle cose, che sono in
eterno divenire, in eterno cambiamento, il Tao è eterno
e permanente. Ed è qui che si colloca l'insegnamento
che tutti noi in parte conosciamo: la riunione degli opposti,
di Yin e Yang (il principio femminile e quello maschile, il
buio e la luce). Ogni cosa che raggiunge il suo estremo muta
nel suo opposto. Qui incontriamo quelli che a noi occidentali
possono sembrare dei paradossi: per giungere ad un fine bisogna
cessare di desiderarlo. Se non si agisce in modo artificioso
e contrastante con il naturale corso degli eventi, allora, senza
fare nulla, tutto sarà fatto (questa la "traduzione"
del principio cinese wuwei ). Potrebbe sembrare un atteggiamento
passivo e forse anche negativo, in realtà è estremamente
vitale. Il male infatti viene proprio dalle troppe cose che
facciamo, che sono forzature e imposizioni. Lo scopo del Taoismo
è preservare la vita evitando i pericoli insiti nell'azione,
con una vita serena è possibile raggiungere la longevità.
Il maggiore interesse dei saggi taoisti è rivolto alla
natura. Il Tao dunque non è un qualcosa di prettamente
spirituale. Nulla nel Taoismo si basa su una rivelazione divina,
l'insegnamento taoista è composto da precetti che tutti
noi potremmo imparare semplicemente osservando la natura. Ed
è proprio questo che rende tanto magico il mondo taoista:
la sua semplicità e insieme la sua completezza. L'unico
vero precetto contenuto nelle opere dei grandi pensatori taoisti
è: seguire il proprio istinto naturale, vivere in armonia
con la natura, tanto da riuscire quasi ad identificarsi con
essa. Infatti il saggio viene paragonato all'acqua, che beneficia
di tutte le cose e non si pone in competizione con esse. L'obiettivo
è la liberazione dell'individuo da tutte le costrizioni
morali e sociali, il che però non significa affatto anarchia,
si tratta di trovare un'armonia con le leggi superiori della
natura, di trovare un'unità tra interiore ed esteriore
fino a far sì che l'uno fluisca nell'altro senza trovare
ostacoli di sorta. Tutti i mali umani sono causati dal fatto
che l'uomo frantuma la realtà con il pensiero, l'intelligenza
suddivide ciò che in natura non è sottoposto a
frammentazioni, ma rappresenta un tutto. Quindi l'unica via
possibile è quella del Tao, dell'armonia. Considerato
che Tao significa anche via, strada, è ovvio che non
sia possibile raggiungere il Tao una volta per tutte, bisogna
incamminarsi per questa via comprendendo che tutto è
uno e che ognuno appartiene al tutto. Chi è con il Tao
è uno con l'universo ed è dunque eterno, perché
l'universo è eterno.
Leggere
libri che parlano di Taoismo non è facile, ma è
affascinante, se volete approfondire l'argomento vi consiglio
Il corpo taoista di Kristofer Schipper, Ubaldini Editore e
i due testi fondamentali di questa filosofia, che filosofia
in realtà non è: il Taoteching e il Zhuangzi
(o anche Chuangtsu ). Nella traduzione italiana probabilmente
questi ultimi due libri non manterranno la suggestione artistica
che ha l'ideogramma cinese, che ha un forte potere evocativo
proprio perché è paragonabile a un quadro in
miniatura... ma non mi sono spinta neppure io a provare a
leggere gli originali, vi consiglio le opere nell'edizione
Adelphi.
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