(lettera
pubblicata su Italians
in data 31 marzo 2006)
Caro
Beppe,
condivido appieno il tuo commento sulla battuta alla Zelig
fatta da Mr B. a proposito dei comunisti che bollivano i bambini;
il governo cinese ha infatti reagito sottolineando la sua
assoluta mancanza di diplomazia in quello che è l'anno
dell'Italia in Cina.
Ma non è per dare addosso a Berlusconi che ti scrivo,
semmai per una riflessione (aperta, perché non so dare
risposta) su un fatto collegato alla sua infelice battuta:
perché sui giornali cinesi (di ieri e di oggi, ma anche
quelli di domani lasciano poca speranza) questo fatto non
è minimamente riportato? Ne ho parlato con alcuni cinesi
che mi hanno aiutato a completare la ricerca tra la carta
stampata e... niente, la notizia non esiste. Perché?
Siamo (l'Italia) così poco importanti da non meritare
due righe nella cronaca? La rivoluzione culturale è
ancora un argomento che scotta? (non credo, non del tutto
per lo meno, se ne parla molto anche se forse non con l'apertura
che potremmo sperare). Il governo cinese ha paura che si cominci
a rivangare una pagina buia della storia del comunismo? Oppure
non vuole attirare le ire del popolo sull'Italia? (mi sembra
l'ipotesi più improbabile, ma non me ne vengono in
mente altre).
Che la censura in Cina esista non è una novità
(giornali, tv, internet), ma perché censurare una notizia
del genere? Non me lo riesco proprio a spiegare.
Domani mostrerò l'articolo del Corriere (versione cinese)
ad alcune persone e vedrò se e come reagiscono, sia
al commento di un leader straniero sia alla possibilità
che un fatto del genere sia veramente avvenuto. E se (e sottolineo
SE) ci sarà un riscontro interessante, ti farò
sapere.
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